La crescia è un alimento particolarmente diffuso nelle Marche, nel Lazio, in Abruzzo, in Molise e in Umbria.
Il suo nome sembra far riferimento alla crescita dell’impasto, infatti “cresce” una volta che viene posta all’interno del forno in appositi stampi in alluminio dalla forma svasata.
Si ritiene che molto probabilmente la crescia ha origini marchigiane, infatti la prima ricetta venne messa a punto dalle monache del monastero di Santa Maria Maddalena a Serra de’ Conti, in Ancona.
Nel libro “La cucina delle monache” redatto Tommaso Lucchetti ci viene narrata la sua origine, anche se sembra che le prime testimonianze di questo alimento siano presenti già nel XIX secolo.
Viene descritto che per la realizzazione erano necessarie 40 uova, che simboleggiavano i giorni della quaresima.
La crescia da tradizione si preparava il giovedì o il venerdì santo.
In passato si mettevano a lievitare 5-6 impasti, dopo il momento massimo di crescita si passava all’infornata nei vari forni a legna che spesso erano condivisi tra famiglie se non addirittura tra tutti gli abitanti del paesino.
Una volta pronti tutti i cibi che si sarebbero consumati durante la giornata della resurrezione, questi venivano portati in chiesa per la benedizione.
E’ tradizione consumarla a colazione del giorno di Pasqua assieme alle uova sode e ai salumi, una perfetta colazione salata.
Oggi è frequente trovarla a tavola anche durante il pranzo di Pasqua e pasquetta.
Un antico detto umbro cita: “Più dura la pasta, meglio si gonfia. Più si fatica, più bella si fa”.
Di questa pietanza si può trovare anche una versione dolce dove al suo interno troviamo i canditi ed è ricoperta da una glassa alla meringa.
Alla crescia tradizionale possono essere aggiunti i ciccioli. Questi sono dei piccoli grumi di carne derivanti dal grasso del maiale, che viene filtrato per creare lo strutto con la parte liquida, mentre con la parte solida, che veniva salata e condita con pepe ed alloro, si realizzavano i ciccioli.
Questi sono indicati per insaporire anche delle schiacciate.
Nella zona di Montegiano di Mombaroccio si festeggia ogni anno, poco dopo Pasqua, la “Festa d’la crescia sai cucon”, cioè la festa della crescia e delle uova sode.
Ora passiamo ad illustrare gli ingredienti e la preparazione per una crescia per circa 4 persone: 380 gr. di farina bianca, 20 gr. di lievito di birra che andrà diluito con un po’ di acqua tiepida, 80 gr di parmigiano, uova che andranno sbattute con un pizzico di sale, olio d’oliva, 40 gr di pecorino, 80 gr. di gruyere e provolone.
Per iniziare mettere 100 gr. di farina su una spianatoia e fare una fontana in cui al centro andrà aggiunto il lievito con un pizzico di sale.
Iniziate a lavorare il tutto con le mani e aggiungete un poco alla volta dell’acqua tiepida, una volta ottenuto un panetto morbido ed omogeneo andrà posto in una terrina cosparsa di farina e andrà lasciato lievitare coperto con un canovaccio e in un luogo tiepido.
Aspettate che sarà raddoppiato.
Posizionare in una spianatoia la farina rimasta, un pizzico di sale e dell’olio, aggiungere gradualmente ½ bicchiere d’acqua tiepida. Lavorare bene l’impasto, grattugiare 50 gr. di pecorino, 25 gr. di gruyere e 25 gr. di provolone, il formaggio che rimane tagliarlo a dadini.
Sbattere le uova con una forchetta e unire il formaggio, sia quello grattugiato sia quello a dadini, aggiungerlo poi all’impasto appena creato e aggiungere anche il panetto che si è lievitato. Lavorare il tutto per ottenere un impasto omogeneo e morbido.
Oliare bene una tortiera alta e stretta, metterci l’impasto e coprirla con un tovagliolo.
Cuocete poi la crescia nel forno a 200° per circa 30 minuti.
Andrà servita ben calda.

(Fonte per le informazioni del testo: https://www.gazzettadelgusto.it/cibo-e-storia/crescia-di-pasqua-storia-e-ricetta/
“I prodotti tradizionali della Regione Marche” Ferruccio Luciani
Per la ricetta: “Le Marche a Tavola” Libreria Meravigli Editrice
Fonte immagine: https://www.marcheintavola.com/blog/2_crescia-di-pasqua-ricetta.html#tradizione-crescia-di-pasqua)