Quest’anno il progetto del Servizio Civile delle associazioni Pro Loco è basato sull’enogastronomia, “Gli antichi Sapori della Tradizione: un viaggio nell’Enogastronomia Marchigiana”.
I volontari dovranno anche occuparsi di pubblicare degli articoli dedicati ai piatti della nostra tradizione, con ricette e curiosità.

Ecco una piccola introduzione sulla nostra regione.

La regione Marche è simbolo di pluralità, un esempio possono essere le sue molteplici caratteristiche fisiche che vanno dalle spiagge fino ai monti appenninici,
tante sono state anche le popolazioni che si sono stanziate qui, gli artisti che hanno accresciuto la loro fama sono altrettanti, da pittori a musicisti, e non si può non citare la grande varietà dell’enogastronomia del nostro territorio.
L’origine del suo nome deriva dal germanico “Mark”, cioè “terra di confine” e la prima civiltà che si è instaurata qui sono i Piceni, dei Sabini che emigrarono nella zona di Ascoli durante il Paleolitico, una civiltà che non è stata dimenticata infatti il loro simbolo era il picchio, probabilmente perché era l’insegna utilizzata da Ascoli, questo è stato poi ripreso come logo della regione.

In tempi successivi è stata influenzata dalla cultura greca con cui avvenivano scambi commerciali, specialmente a Numana che era un emporio molto fiorente.

Un’importante civiltà che decretò la nascita di strade consolari ancora oggi utilizzate come la via Flaminia e Salaria, furono i Romani.
Grazie alle invasioni barbariche troviamo le “prime Marche” quelle di Camerino e Fermo, dal IV secolo con l’invasione dei Goti ci fu un momentaneo abbandono dei territori in pianura per stabilirsi in collina.

Tra VIII-IX secolo furono costruite delle abbazie e dei monasteri in cui i monaci pregavano e lavoravano seguendo la regola di San Benedetto da Norcia. Importate fu anche San Francesco d’Assisi che diede il nome ad un ordine: i francescani, noti per vivere in modo umile ed aver preso in sposa la povertà, a lui è dedicata la basilica di Loreto.

Nel 1194 nacque a Jesi Federico II di Svevia, ultimo imperatore d’Italia.

Nel 1290 venne aperta l’università di Macerata e dopo la peste del 1348 le Marche saranno sotto il dominio della chiesa di Roma fino al 1816 con la Costitutiones Aegidianae.

Nel 1400 presero potere le signorie, ad Urbino possiamo ricordare i Montefeltro e i Della Rovere, i Da Varano a Camerino, i Chiavelli a Fabriano e i Malatesta a Fano.

Nel 1860 ci fu l’importante battaglia di Castelfidardo che consentì il processo dell’unificazione d’Italia.

Territorio che è stato la città Natale di tanti artisti, possiamo citare gli urbinati Raffaello Sanzio, suo padre Giovanni Santi (nato a Corbordolo e deceduto ad Urbino), Federico Barocci pittore urbinate, i fratelli ed artisti Taddeo e Federico Zuccari nati a sant’Angelo in Vado, poi passiamo a Pesaro e troviamo Gioachino Rossini, a Jesi troviamo Giovanni Battista Pergolesi, a Recanati Giacomo Leopardi.

Le Marche sono un territorio ricco di scenari paesaggistici, di autori ed artisti, ma anche di piatti enogastronomici e tipicità.
A Fano troviamo il Brodetto, la Moretta, la “rustita”, il Bianchello del Metauro, le vongole alla “pureta”, gli spaghetti con le nocchie, le vongole alla polentina e non solo, ma in tutta la regione troviamo delle ottime ricette della tradizione.

Questa voleva essere un’introduzione ai prossimi articoli sull’enogastronomia e sulle ricette dei piatti che fanno parte della nostra cultura e del nostro territorio, partiremo con le tradizioni della città di Fano per poi avvicinarci nei comuni vicini e via via espanderci nella nostra regione.