Si è appena conclusa la ventesima edizione del Brodettofest, Festival internazionale del brodetto, che si è tenuta a Fano dal 9 all’11 settembre. Si sono svolti vari cooking show, convegni, laboratori e presentazioni librarie volte a far scoprire o riscoprire questo piatto che da tempi antichi è parte integrante del nostro territorio e della nostra tradizione, coinvolgendo i vari ristoranti della città nella preparazione di questo piatto, che tutt’ora prosegue: infatti dal 22 settembre al 18 ottobre, con “Fuori Brodetto“, vari locali della città e dei dintorni si metteranno alla prova nella preparazione della pietanza, sottoponendosi al voto della giuria popolare, composta dai clienti, per stabilire chi prepari il brodetto migliore.

Il brodetto di pesce, o semplicemente brodetto, è un piatto tipico della cucina marinara della zona dell’Adriatico e che si ritrova, nelle sue infinite varianti, nella tradizione di tutte le regioni costiere dal Veneto fino al Molise, nonché fuori dall’Italia, per esempio in Croazia e in Grecia.

Si tratta di una zuppa di pesce che in origine veniva preparata dai pescatori sulle barche e a casa dalle loro famiglie, utilizzando ciò che non poteva essere venduto al mercato, come i pesci troppo piccoli o con troppe spine, quelli che si rompevano nelle reti oppure con gli scarti. È una ricetta povera, popolare, e lo si denota anche dalle altre sue componenti: concentrato di pomodoro, olio, aceto, cipolla, tutti ingredienti che potevano essere conservati senza difficoltà a bordo dei pescherecci.

brodetto

Foto di lacucinaitaliana.it

Alcuni ipotizzano che a portare sulle nostre coste il precursore del brodetto siano stati i coloni greci nel VII secolo a.C.. Solitamente però, la sua maternità è contesa (come quella di molti altri piatti della nostra tradizione) tra Marche e Romagna.
Si può dire senza troppe esagerazioni che ogni porto dell’Italia centro-settentrionale abbia una propria ricetta e questo vale soprattutto nel territorio marchigiano. A variare possono essere il soffritto (a base di aglio e prezzemolo o aglio e cipolla nella ricetta romagnola, del tutto assente in quella vastese), la densità della zuppa (la versione anconetana è più densa delle altre), l’uso del pomodoro (che non viene usato in quella sanbenedettese) o di altri ingredienti (il brodetto termolese usa il peperone fresco, quello di Porto Recanati vuole lo zafferano). Spesso le differenze maggiori riguardano i pesci utilizzati, dalle seppie alle canocchie, dal San Pietro alla gallinella, dalle vongole alla razza e via dicendo.