Nel comune di Acqualagna in provincia di Pesaro e Urbino troviamo il prodotto più “nobile” della nostra regione: il tartufo.
Questo viene definito come corpo fruttifero di funghi ipogei che si sviluppa e vive nel sottosuolo.
Per trovarlo ci si affida ai cani da tartufo che già ai tempi dei Babilonesi aiutavano nella ricerca di questo prodotto.
I tartufi non si possono coltivare ma si cerca di creare le migliori condizioni possibili per consentirne lo sviluppo. Si piantano delle piante “tartufigene”, che consentono una simbiosi tra le radici della pianta e una specie di tartufo.
Tra questi tipi di piante troviamo il Carpino nero, Cerro, Farnia, Leccio, Nocciolo, Pioppo bianco, Pioppo nero, Pino D’Aleppo, Pino domestico e Roverella.
In questo comune si possono trovare e raccogliere 9 tipi di tartufo, uno questi ha anche ottenuto una denominazione d’origine, il tartufo bianco pregiato può infatti essere solo di Alba o Acqualagna.
Il tartufo viene raccolto da cavatori esperti con i lori cani, poi viene selezionato manualmente, suddiviso per profumo e prezzatura in base alla dimensione e alla qualità del prodotto.
Viene poi spazzolato per eliminare lo strato più consistente di terriccio, ma la terra non viene del tutto tolta perché per il tartufo rappresenta una sorta di protezione che permette di mantenere e conservare l’aroma. Successivamente andrà lavato.
Ora è pronto per essere affettato, surgelato o macinato, invasettato in contenitori sterilizzati e sigillati.
(Fonte foto: https://www.acqualagnatartufi.com/)
(Fonte testo: Testi a cura di Ferruccio Luciani, “I prodotti tradizionali della Regione Marche”, pdf, Assessorato all’agricoltura, alimentazione e pesca, regione Marche, 2006. Pagina 68-69.
https://www.acqualagnatartufi.com/)
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