L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale dei diritti della donna, più spesso nota come Festa della donna. Si tratta di una manifestazione che, più che celebrare la donne in modo generico e un po’ superficiale come si tende a fare nella maggior parte dei casi, serve a ricordare le lotte e le conquiste ottenute in ambito sociale, civile, politico, economico e lavorativo.

Parliamo di una manifestazione vecchia oltre un secolo, dotata di connotazioni fortemente politiche. La prima “giornata della donna”, il Women’s Day, si svolse infatti negli Stati Uniti il 23 febbraio 1909, su impulso del partito socialista americano, per celebrare la lotta delle donne contro le discriminazioni e per l’ottenimento del diritto di voto, nonché quella delle operaie contro le condizioni imposte dai datori di lavoro.
La manifestazione sbarcò in Europa due anni dopo: nel 1911, Germania, Austria, Danimarca e Svizzera la celebrarono il 18 marzo, la Francia il 19, e infine la Svezia il 1 maggio.

In Italia la giornata della donna arrivò solo nel 1945, per iniziativa dell’Unione Donne in Italia, e la data scelta fu l’8 marzo. Venne festeggiata, dato lo stato di guerra, solo nelle zone dell’Italia libera, per poi essere celebrata a livello nazionale a partire dall’anno successivo.
La mimosa, scelto perché è un fiore povero facilmente reperibile nei primi giorni di marzo, divenne nel nostro Paese il simbolo della ricorrenza. Il colore giallo, che simboleggia il passaggio dalla morte alla vita, è la metafora delle donne che nel tempo si sono battute per l’uguaglianza di genere.

La data dell’8 marzo, scelta dalla maggior parte dei paesi che celebrano la Giornata internazionale dei diritti della donna, non è, come i più credono, legata a un fantomatico incendio avvenuto in una fabbrica di camicie newyorkese in cui sarebbero morte centinaia di operaie. Benché eventi del genere fossero comuni nel corso del Novecento, non ci sono prove che uno di questi sia effettivamente avvenuto in quella data (mentre ne è stato accertato uno avvenuto il 25 marzo 1911).
Ciò che invece viene commemorato è la manifestazione delle donne contro lo zarismo che avvenne a San Pietroburgo nel 1917: Lenin sancì l’8 marzo come Giornata internazionale della donna proprio per ricordare quella protesta e il ruolo avuto dalle donne nel rovesciamento del governo precedente.

Per il 2023, la città di Fano ha organizzato una serie di eventi sul tema.
Si parte martedì 7 marzo con l’incontro Ma cosa ti sei messa in testa? Il copricapo tra moda femminile e politica, tenuto presso il PariCentro (Via Montevecchio n. 46) alle ore 18.30. L’esperta di costume Cristina Ortolani discuterà su come il copricapo femminile come forma di espressione del cambiamento sociale.
Mercoledì 8 alle ore 18.00, sempre presso il PariCentro, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica S-VELARSI, nata dal dialogo con alcune donne fanesi di religione islamica, e a seguire, alle ore 18.30, lo spettacolo IMMAGINAZIONI-VIVE.
Infine, il 9 marzo il Cinema Masetti aprirà gratuitamente le proprie sale per la proiezione del docufilm Hanaa, incentrato sul purtroppo ancora attuale tema delle spose bambine.